L’Esame Vestibolare rappresenta l’esame dell’equilibrio. Molti sono i soggetti che nella propria quotidianità lamentano sensazione di instabilità, o anche di disequilibrio. Spesso tali disturbi vengono attribuiti a distretti che esulano dalla competenza dell’otorinolaringoiatra, come ad esempio la nota e diffusa artrosi cervicale. Ciò detto, la visita specialistica dall’otorino può invece rivelare coinvolgimenti inaspettati del sistema vestibolare.

Il primo step è sempre rappresentato da un’accurata anamnesi, poiché conoscere innanzitutto il tipo di vertigine, rappresenta un iniziale orientamento. Esistono infatti vertigini cosiddette “soggettive” in cui il paziente ha la sensazione di perdere l’equilibrio come fosse in alto mare, e le vertigini “oggettive”, in cui l’ambiente attorno il soggetto dà la illusoria sensazione di ruotare. Quest’ultime sono quelle che più frequentemente sono associate a disturbi derivanti da disfunzioni dell’orecchio. Altri dati necessari rispetto ai quali bisogna interrogare il paziente, sono rappresentati dalla durata del sintomo e la sua eventuale recidiva, dalla presenza di altri sintomi e/o segni associati (come nella Malattia di Ménière), nonché da possibili eventi scatenanti.

 

 

Dopo aver raccolto i dati relativi alla storia clinica, si passa alla visita del soggetto. Questa fase consta di due momenti: la valutazione della funzionalità vestibolare attraverso lo studio del soggetto a riposo, e successivamente dopo stimolazioni meccaniche e fisiche.

Il primo elemento da valutare è la presenza di nistagmo (Ny), cioè un movimento tonico clonico, coniugato, dei globi oculari, spontaneamente rilevabile in caso di patologia vestibolare, dopo il posizionamento degli occhiali di Frenzel, con lenti a 20 diottrie, che impediscono la fissazione. A seguire si effettuano le “prove spontanee” con l’esame dell’equilibrio del soggetto mantenuto ad occhi chiusi in piedi (Prova di Romberg), effettuando dei passi sul posto (Test di Fukuda), camminando nella stanza (Prova della Marcia) e estendendo le braccia puntando gli indici (Prova degli indici). Inoltre si valuta la comparsa di Ny dopo oscillazioni ripetute del capo (Head Shaking Test), e la presenza di saccadici ruotando la testa dalla posizione mediana verso un lato mentre si invita il paziente a fissare una mira (Test di Halmgyj).

 

 

Il Ny può anche essere ricercato dopo test meccanici o fisici, laddove esista l’indicazione. Per quanto riguarda i primi, bisogna porre il paziente in varie posizioni su un lettino, facendo assumere al capo delle posizioni precise rispetto al resto del corpo. In pochi istanti possiamo ottenere informazioni relative alla presenza di una Labirintolitiasi, causa più frequente di vertigine nella popolazione generale, e risolverla nella stessa seduta ambulatoriale sempre attraverso poche e rapide manovre.

Infine, si può sottoporre il paziente ad esami vestibolari che attraverso la introduzione di acqua nell’orecchio a determinate temperature generano fisiologicamente il Ny e la vertigine. Da tale indagine, si possono ottenere informazioni relative alla durata del Ny, alle caratteristiche dello stesso, e alla eventuale presenza di differenze tra la funzionalità del sistema vestibolare dei due orecchi.

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